Da ieri 21 settembre le cessioni
di energia elettrica da fonti rinnovabili devono essere soggette alla
fatturazione elettronica.
Lo stesso Gse ha infatti
perfezionato l’attivazione del servizio di “Fatture energy” in quanto, come
specificato nello stesso sito internet, il gestore dei servizi elettrici (Gse)
è ricompreso nell’elenco delle pubbliche amministrazioni.
Per questo motivo il Gse ha informato
gli utenti che, a partire dal 21 settembre, in relazione ai regimi commerciali:
ritiro dedicato (fotovoltaico), tariffa onnicomprensiva (biogas), certificati
verdi, tariffa fissa onnicomprensiva, certificati bianchi da Car (cogenerazione
ad alto rendimento), rende disponibile le funzionalità previste per l’emissione
delle fatture elettroniche.
Colgo l’occasione per specificare
che si devono avere registri sezionali differenti (fatture “normali” e fatture
elettroniche) salvo il caso in cui si emettano solo fatture in formato
elettronico.
Il Gse emetterà, per conto degli
operatori, le fatture in formato Xml, preoccupandosi poi di firmarle
digitalmente e di trasmetterle al sistema di interscambio (Sdi). Deve essere
invece cura degli operatori provvedere alla registrazione e alla conservazione
sostitutiva delle fatture.
Dal 21 settembre anche i
produttori di energia elettrica da fonti agroforestali (il altre parole il biogas)
o da ogni altra fonte alternativa, devono emettere la fattura elettronica; nel
caso in cui la vendita sia effettuata al Gse anche per le cessioni di
certificati verdi o certificati bianchi è ora necessaria la fattura elettronica.
In merito alla conservazione
delle fatture elettroniche si deve sottolineare che, nel caso in cui le stesse
vengano conservate da soggetti terzi sarà necessario comunicarlo all’agenzia
delle Entrate ai sensi dell’articolo 35 del Dpr 633/72.
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