Con la legge di stabilità
spariscono, per alcuni, IMU e TASI.
Il premier Renzi punta
soprattutto a cancellare le tasse sulla prima casa ampliando di fatto la
definizione della stessa.
L’addio alla Tasi sull’abitazione
principale vale circa 3,5 miliardi di euro, con un conto medio stimato da 204
euro per casa.
L’IMU, in generale, abbandona
tutte le prime case, comprese, ed è questa una vera novità rispetto all’altalena
normativa del passato, le c.d. case di lusso; si parla in sostanza di: case
signorili, ville e … castelli (che continuavano a pagare l’ICI/IMU anche quando
il Governo Berlusconi aveva tolto la tassa dalla prima casa).
L’IMU “agricola”, che aveva fatto
sobbalzare sulla sedia gli agricoltori e i coltivatori diretti, viene abolita
ma per i soli coltivatori diretti e imprenditori agricoli professionali. Chi
dai terreni ottiene unicamente una rendita continuerà a dover pagare l’IMU (fanno
eccezione i terreni montani per i quali l’esenzione totale è già presente).
Sugli imbullonati, in sostanza i
macchinari delle imprese che fino ad oggi sono stati trattati come immobili, la
questione è più complessa.
Il primo ministro aveva detto di
segnarsi sul calendario il 16 dicembre 2015 perché era l’ultima volta che le
abitazioni principali scontavano delle tasse. Sembra quindi che la promessa del
premier si sia concretizzata.
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